Acne
L’acne rappresenta una patologia infiammatoria del follicolo pilifero e della ghiandola sebacea, estremamente frequente in età adolescenziale, ma che può perdurare anche più a lungo nel giovane adulto, soprattutto nel sesso femminile.
Si stima che l’acne colpisca circa il 50-95% degli adolescenti in occidente. Negli adulti di età superiore a 25 anni la prevalenza di forme cliniche rilevanti è riscontrabile in circa il 40-50%.
È spesso evidente la presenza di una familiarità per acne, sebbene non sia ancora chiaro attraverso quali meccanismi e quali geni.
Le lesioni che compongono l’acne sono numerose, colpiscono il viso e meno frequentemente il dorso e il petto, distinguendosi essenzialmente in:
- lesioni non infiammatorie, come i comedoni (i cosiddetti “punti neri”) e le microcisti
- lesioni infiammatorie, come le papule, le pustole, i noduli e gli ascessi
Il tipo di lesioni presenti e la loro estensione permettono di definire forme di acne lieve, moderata e severa.
Nella genesi delle lesioni acneiche intervengono essenzialmente 4 fattori: l’iperattività della ghiandola sebacea, la cheratinizzazione anomala del follicolo pilifero, la colonizzazione batterica e l’innesco di una risposta infiammatoria.
La presenza di lesioni acneiche ha un’influenza negativa sul tono dell’umore, l’autostima e la qualità della vita, aumentando il rischio di ansia e depressione. Questi disturbi dell’umore si riscontrano maggiormente nei pazienti di sesso femminile, spesso in relazione a un senso di frustrazione dovuto al persistere delle lesioni e ai fallimenti terapeutici.
I fattori che guidano le scelte terapeutiche sono il tipo di acne, la gravità delle lesioni, la tendenza alla formazione di cicatrici, la qualità di vita del paziente e i risvolti psicologici legati alla patologia.
È inoltre di fondamentale importanza, soprattutto nell’acne dell’adulto, individuare altri fattori di origine metabolica, endocrinologica o legati alle abitudini di vita, in grado di favorire la persistenza delle lesioni acneiche.
È essenziale intraprendere una terapia che vada incontro alle esigenze di ogni singola persona, attraverso una chiara comunicazione e tenendo conto delle aspettative del paziente e del peso che può avere tale patologia nella sfera emotiva e nella vita di tutti i giorni.